mercoledì

Sentirci più felici qui ed ora



Ieri sono andata un po’ in crisi.

Ogni tanto vado al lavoro. Lo riconosco che faccio molte assenze e “tiro a campà!” come si dice dalle mie parti.

Ma ieri mi sentivo piena di energia. Il mio responsabile mi aveva dato da fare degli attestati nei quali si chiedeva un briciolo di creatività. Insomma non era il solito lavoro noioso e routinario.

Sono scesa in sala riunioni per prendere le stampe fatte  ma sono stata bloccata perché la stanza era occupata. Si stava facendo una riunione tra amministrativi e tecnici alla quale io non sono più invitata. In passato io partecipavo a queste riunioni organizzative. La mia opinione contava. Ora non più. Mi è tornato il ricordo ancora molto forte di quando io in giacca e pantaloni eleganti stavo in mezzo a loro. Spesso comandavo. Spesso la mia presenza era determinante.

Ora non più. Ora non mi avevano cercato, non avevano fissato con me la data della riunione, ora non ero più tra quelli che decidevano in azienda. Troppe assenze, troppa poca energia e voglia di fare.

L’ansia e la rabbia mi ha avvolta tutta e mi sono sentita nervosissima quindi ho chiuso la porta e me ne sono andata con passo veloce quasi scappando.

Mi sono serviti dei lunghi e profondi respiri profondi per superare questo momento di metdown.

Poi ho iniziato a scrivere per analizzare la situazione e riprendere in mano i miei obiettivi sia a breve che a lungo termine.

Lo scopo della vita è essere felice. Io qualche anno fa continuavo a correre. Dovevo correre al lavoro per poi incastrare nella mia agenda i vari impegni, per poi fare e correre quindi a casa dalla mia famiglia poiché oltre ad un bravo tecnico dovevo essere anche una brava moglie madre amica sorella figlia ecc.

Poi mi sono ammalata e mi sono fermata. Ero stanchissima. Arrivata al mezzo secolo di vita mi sono fermata un attimo per chiedermi “Io sono felice?” . La risposta è stata NO! Desideravo morire perché forse allora avrei riposato. Cercavo la calma dei morti.

Ho deciso invece di fermarmi e pensare che la vita scorre ed avrà un termine.

Ho deciso che non volevo un giorno arrivare al mio termine e  pensare che avevo buttato via il mio  tempo quasi esclusivamente per fare il profitto di altri. Sarebbe stato un peso insopportabile.

Da allora ho deciso di cambiare.

Spesso lavori una vita intera e pensi che questo ti dà il diritto di far parte di una società in sviluppo e piena di luci e di energia.

Hai il diritto quindi di andare a “fare l’aperitivo”, di vestirti “all’ultima moda”, di avere una bella macchina con una bella casa. Hai un buon lavoro quindi devi mantenere il tuo “status sociale” spendendo tutto quello che hai guadagnato in stupidaggini. D'altronde lo vediamo tutti che i felici sono i ricchi! Oh no?!

Spesso ho sentito il bisogno di essere accettata dal gruppo. E’ sempre stato un bisogno primario come il mangiare o il dormire. Spesso mi sono sentita diversa dagli altri ed ho cercato di mascherare questa mia diversità. Ci sono voluti anni di psicoterapia e di counseling per capire che la diversità è una ricchezza e che non dovevo nascondermi per essere come gli altri.

Solo ora mi rendo conto che non vale la pena sacrificare il proprio IO per essere accettati da un gruppo che non ti appartiene (come nel mio caso l’ambiente lavorativo).

Scoprire che non serve rincorrere l’accettazione degli altri per essere felici, ma invece,  rivelare la propria diversità e libertà, non ha prezzo. E’ una rinascita.

Scoprire che la felicità può essere vissuta giorno dopo giorno e non solo programmata per l’week-end, è una scoperta fantastica. Non dobbiamo dare per scontato quindi che dobbiamo sopportare un’intera settimana di lavoro per arrivare al weekend per essere felici. E’ meraviglioso!

Pensare che quella felicità che tutti aspettiamo e che arriverà forse un giorno quando saremmo in pensione o quando avremmo finito di pagare tutti i nostri debiti ed avremmo i figli sposati. E’ qui,  ed ora. Quel giorno è oggi! Ma è una rivelazione che ti cambia la vita.

Per essere felici dobbiamo vivere con libertà la nostra vita. Non possiamo sentirci schiavi di un sistema che ci schiaccia e sperare di essere felici. Spesso riceviamo solo “l’euforia” di momenti eccitanti dove ci sentiamo accettati all’interno di un gruppo ma però ci sentiamo anche fragili perché consapevoli che basta poco per essere buttati fuori.

Per essere felici dobbiamo vivere circondati da persone che ci amano e che quindi vogliono il nostro bene. La competizione ed i ritmi frenetici che spesso viviamo nella nostra società crea solo disagio ed insoddisfazione.

Per essere felici dobbiamo vivere di una vita creativa che ci faccia esprimere il nostro IO interiore troppo spesso soffocato dalla routine di una vita monotona che si trascina senza senso alla ricerca di una felicità che non arriva mai. Cerchiamo invece di dare più spazio alle nostre passioni, cerchiamo di creare perché la nostra fantasia lasciata libera ha delle potenzialità incredibili e ci sentiremo più felici qui ed ora.

QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA: VIENE AGGIORNATO CON CADENZA CASUALE A SECONDA DEGLI UMORI DELL'AUTRICE. PERTANTO NON E' E NON VUOLE ESSERE UN PRODOTTO EDITORIALE, AI SENSI DELLA L. 62 DEL 07.03.2001, BENSI' UN SEMPLICE DIARIO PERSONALE E CONDIVISO DI CHIACCHERE IN LIBERTA'. Ogni persona o luogo citato nei post/racconti del diario è da considerare frutto di fantasia e se corrisponde a persone o fatti accaduti ciò è puramente casuale.