lunedì

Panna vegan o panna classica

Questa Panna vegan  sostituisce completamente quella del supermercato e da quando ho imparato a farla non la compro più perchè velocissima e buonissima.
Semplicemente se voglio fare una panna classica (anche per i vegetariani) utilizzo il latte di mucca a lunga conservazione mentre se voglio fare una panna vegana uso il latte di soia (magari fatto da me!).

Ingredienti Ricetta

Proporzioni da rispettare per ottenere una panna vegetale densa e cremosa:

    1 parte (100 ml) di latte di soia
    2 parti (200 ml circa) di olio di semi (vanno bene tutti ma il più indicato è il semi di soia)

Preparazione Panna Vegetale Fatta in Casa

    Versare olio e latte di soia in un robot da cucina e frullare fino ad ottenere la consistenza desiderata.    Trasferire la panna vegetale in una ciotola, coprire con la pellicola trasparente e lasciar raffreddare almeno un’oretta.
Consiglio:
Se si desidera preparare dei cibi salati con la panna vegetale (es. insaporire paste o realizzare sughi), consiglio di utilizzare latte di soia autoprodotto e non dolcificato. È comunque possibile utilizzare latte di soia preconfezionato e dolcificato: in questo caso, però, la panna vegetale si adatta alla preparazione di dolci.
Per gli amanti della panna dolce, consiglio invece di miscelare latte di soia e olio con un cucchiaio di zucchero a velo!

domenica

Fare del bene aiuta a star bene.

Questo è dimostrato anche da ricerche recenti.
Io stessa nel mio piccolo mi rendo conto che  quando faccio del bene agli altri ciò fa star bene anche me stessa e le buone azioni verso il prossimo hanno un effetto benefico sulla mia salute.
 Il miglior modo, ma non di certo l’unico, per fare del bene alle altre persone, in particolare a quelle più bisognose di aiuto, è il volontariato ed io faccio molto volontariato all'interno della mia associazione e della mia Chiesa.
Ma non solo.
Anche donare delle cose che non mi servono più portare molto benessere a se' stessi ed agli altri.
Con la Chiesa Valdese abbiamo organizzato una raccolta di indumenti usati e quindi poi la distribuzione ai più bisognosi ed io ho avuto l'onore di creare il contatto.
Ma il contatto migliore è quello avuto con un commerciante della bassa veronese che invece di buttare le verdure di seconda scelta le dona alle associazioni o Chiese che aiutano i  poveri.

Poi ho trovato un altro strumento impensabile: Facebook!
Esistono diversi gruppi come «Te lo regalo se lo vieni a prendere» così come gruppi di baratto o di scambio di doni anche nella mia zona che ho provato e che funzionano.
 In realtà basta poco per aiutare gli altri e, in questo modo, star meglio con se stessi.
Propio oggi ho donato un divanetto di mia nonna e qualche giorno fa ho donato un tavolo rotondo con sei sedie! E' stato un piacere aver pensato che quegli oggetti ancora buoni non sono stati buttati in discarica ma utilizzati ed hanno ancora tanta vita davanti!
Chi compie delle buone azioni è in grado di vivere la vita in maniera più positiva, allontanando così negatività e soprattutto stress, una fra le principali cause di malessere nella nostra epoca. Le buone azioni sono quelle azioni gentili, come ad esempio aiutare il vicino di casa se quest’ultimo dovesse averne bisogno, oppure aiutare una persona anziana in difficoltà nel salire le scale o nell’attraversare la strada. Destinatari delle buone azioni non devono essere soltanto persone che appartengono alla nostra cerchia di conoscenze, ma anche perfetti sconosciuti.

Donare, quindi, non significa dare agli altri esclusivamente soldi, ma anche fornire loro ciò che a noi non serve oppure che abbiamo di troppo, come ad esempio coperte e vestiti, oppure oggetti che non vengono più utilizzati.
Propio ieri una mia amicizia su Facebook mi ha scritto per sapere se avevo delle coperte  e dei guanciali ed io mi sono accordata per darglieli. Chi si trova in strada spesso soffre la fame poiché non può acquistare da mangiare: comprare loro del cibo e delle bevande li farà sicuramente star meglio. Il prossimo, però, non è soltanto la persona bisognosa, ma anche coloro che incontriamo tutti i giorni sull’autobus o in strada.

È sufficiente un pizzico di gentilezza e cordialità anche con gli estranei per regalare a tanti di loro un sorriso, in particolare a coloro che, raggiunta una certa età, sono rimasti soli. Nel periodo storico che stiamo vivendo possiamo senza dubbio affermare che la tecnologia ci abbia dato tanto sotto diversi punti di vista, ma ci ha anche tolto qualcosa e in particolare il senso di comunità. Per certi versi molti supporti tecnologici ci hanno isolato dagli altri, alimentando l’egoismo insito nell’essere umano. Un gesto di apertura verso il prossimo, dunque, può essere utile per riavvicinarci a chi ci sta vicino e più in generale agli altri.
Concludendo sono convinta che fare del bene diminuisce i livelli di stress delle persone e ridurre lo stress comporta diversi benefici importanti; quando si è stressati, infatti, il sistema immunitario si indebolisce e di conseguenza l’intero organismo risulta meno resistente e dunque più vulnerabile. Lo stress, inoltre, porta con sé un aumento della pressione a livello sanguigno e ciò incrementa notevolmente il pericolo di ictus e infarti, molto pericolosi per la salute e che possono portare anche alla morte.
Dunque vorrei ribadire questo semplice concetto: le buoni azioni aiutano non solamente chi le riceve ma anche chi le compie, poiché a trarne giovamento è in primo luogo la salute. Per questo bisogna cominciare sin da subito a fare del bene e le buone azioni si potrebbero consigliare alle persone stressate, visti gli effetti benefici che sono in grado di portare da questo punto di vista. Io consiglierei a tutti di  continuare a fare del bene, poiché si tratta di un rimedio completamente naturale per il proprio benessere




mercoledì

Con un'alimentazione vegetariana si risparmia

Sono due anni che sono vegetariana.
Non bevo più latte, uso pochissime uova ma uso il miele e quindi non mi posso definire vegana.
Ho trovato molti miglioramenti nella mia salute da quando ho cambiato alimentazione anche perchè cerco di avere un'alimentazione salutista (ho eliminato caffè, fritti, formaggi grassi e burro).
Sono partita in modo graduale eliminando come prima carne il maiale e gli insaccati poi sono passata alla carne rossa ed infine la carne bianca.
Ho trovato un grande beneficio eliminando il latte, il burro ed i formaggi grassi ma mi considero ancora una donna che sta facendo un percorso per mangiare sempre meglio. 
Seguo molto la cucina della dott.ssa Kousmine ( http://www.kousmine.net/) ho letto ed ho messo in pratica i suoi insegnamenti e le sue ricette alimentari.
Come alcuni vegetariani non rinuncio ad alcuni tipi di pesce poichè contengono omega3 ed alla mia età ho prima di tutto un obiettivo di sana alimentazione.
Ammetto quindi senza vergogna che il mio primo desiderio è quello di vivere a lungo  e poi arriva anche l'amore per la natura e per tutti i suoi abitanti.
 Ce la voglio mettere tutta per vivere a lungo cambiando stile di vita non solo perchè mi piace vivere ma anche perchè  con tutti quei contributi che ho versato voglio godermi la pensione e vivere serenamente.
Le Istituzioni dominanti e la pubblicità consumistica fanno di tutto perchè tu muoia presto a causa di  tutti quegli agenti inquinanti che respiriamo, veleni che mangiamo, stress e pensieri negativi che ci rovinano lo spirito.
Non vogliono che tu arrivi alla pensione perchè così costi allo Stato anche perchè ormai i miei contributi versati se li sono già mangiati tutti e non hanno più niente da restituirmi!
Ma io li voglio fregare vivendo, con poco, ma di rendita.
Inoltre, altro aspetto da non sottovalutare è che con un'alimentazione vegetariana, si risparmia! Mangiare vegetariano è conveniente anche dal punto di vista economico, rispetto a un'alimentazione onnivora, il che non è poco! Facendo un po' di calcoli sul costo degli ingredienti di un menù vegetariano e un menù onnivoro per un'intera settimana ho calcolato circa un  risparmio del 25% !
Lo sapevano bene le nostre nonne e lo sanno molto bene anche i nostri cari commercianti che ci pubblicizzano la carne come un alimento sano. Non è così!
Probabilmente la leggenda permane perché di solito il confronto si fa, anziché tra due menu equiparabili vegetariano e onnivoro, tra un menu vegetariano a base di ingredienti tutti biologici e con molti piatti pronti o cose "strane" e costose, e un menu onnivoro invece a base di ingredienti non biologici e senza piatti pronti. Cosa ovviamente irragionevole.

Ma se ragioniamo con la nostra testa è facile capire che cereali e legumi, che sono la base dell'alimentazione vegetariana (anzi vegana), sono meno costosi di carne, pesce, crostacei, e formaggi.
C'è anche da aggiungere che non è matematico che il vegetariano sia  sempre sano perchè dipende molto da come si cuociono i cibi.
La dott.ssa Kousmine ha una serie di attenzioni e cure che lei stessa ha sperimentato scentificamente e che vanno bene anche oggi( http://www.kousmine.net/).
Attenzione e cura che mi hanno portato da una vita con innumerevoli disturbi sanitari ad una vita sana ed equilibrata senza "ingrassare " le industrie farmaceutiche.

lunedì

Se smetto di comperare cose inutili... quanto posso risparmiare?

E' già da più di due anni che sto cercando di ridurre le spese, con l'obiettivo di risparmiare, per poter comprare la casa di mia nonna e non pagare più l'affitto.
E' una casa molto grande circondata da un bellissimo giardino ed un ambiente agricolo.
Davanti ha un' importante strada che porta in tangenziale e mi permette di andare velocemente al lavoro oppure in città.
L'anno scorso io e mio marito abbiamo raggiunto l'obiettivo «casa» ed abbiamo traslocato  caricandoci di un mutuo di 30 anni ed un prestito di cinque anni per la ristrutturazione.
Ripensando al passato mi rendo conto di quanto è cambiata la mia vita, in questi ultimi tre anni.
Allora compravo molti più oggetti quali scarpe, vestiti, creme, sigarette (poi ho smesso di fumare), telefonini ultra moderni per me e le mie figlie, avevo un’automobile che mi costava molto sia  per le riparazioni che per la benzina che consumavo.
Ero una perfetta consumatrice che si beveva volentieri durante il giorno 3 o 4 caffé al bar ed aperitivi nel tardo pomeriggio. Tutto questo era diventato per me un'abitudine irrinunciabile.

Tutto questo però mi portava a finire i soldi già alla terza settimana del mese ed avevo sempre il conto in rosso. Era uno stile di vita che si rivelava sempre più insostenibile.
L'ansia e la frustrazione per la difficoltà di arrivare a fine mese, era enorme.
Poi, arrivata la consapevolezza che “non me lo potevo più permettere” ho deciso di smettere di sperperare il mio povero stipendio.

Le mie condizioni economiche da quando mi ero lasciata con la mia compagna erano precipitate.
Con difficoltà, ma con coraggio, ho dimostrato a me stessa di essere in grado di sapermi adattare ai nuovi limiti che la vita mi imponeva.
Mi ero indebitata ed era arrivato il momento di voltare pagina e risalire.
Oggi dopo tre anni le cose sono cambiate ed il mio stato d'animo è molto più sereno.

Ma è stato davvero un dramma riuscire a rinunciare al superfluo? In realtà no, anzi, è l’esatto opposto poiché una volta tolte di mezzo le spese inutili ho avuto finalmente modo di spendere le poche risorse a mia disposizione in maniera più mirata, utile ed efficiente. Voglio fare un esempio.
Spesso non ci pensiamo ma smettere di bere un caffè al bar tutti i giorni può voler dire oltre 400 euro all’anno extra in tasca, io bevevo circa 3 o 4 caffè al giorno quindi nel mio caso si parlava di  oltre 1.200 euro all'anno.
Così anche per il pacchetto di sigarette (tra l’altro particolarmente nocivo per la salute), smettere si è tradotto in un risparmio annuo di circa 1500 euro.
E poi, altro esempio mi sono chiesta: era davvero necessario spendere soldi per il quarto paia di scarpe se ne avevo già tre con molta altra vita davanti?
E cosa dire di quando spendevo soldi inutilmente per l’acquisto di prodotti od oggetti ultra moderni che alla fine dei fatti hanno le stesse funzioni dei “prodotti vecchia maniera”, o di quando spendevo soldi per oggetti inutili che poi passata l'euforia del momento dimenticavo di avere?
Fortunatamente non spendevo soldi per il Superenalotto perchè non ho mai pensato che  questo possa trasformarsi in un investimento utile per il futuro ma quanti consumatori accaniti come me l'hanno fatto?

Quindi in questi ultimi tre anni ho eliminato tutto quello che ho ritenuto superfluo per vivere. Se quindi oggi elimino altre cose inutili, se smetto di comperare giornale, cornetto, cappuccino, gratta e vinci, aperitivi, snack ecc... quanto posso risparmiare? E quanta roba posso tagliare senza diventare un emarginato sociale?
Ho iniziato quindi a stilare un bilancio familiare che mi permettesse la valutazione di tutte le mie uscite.
In questo modo, ho sanato il mio bilancio familiare passando da un conto in passivo ad un conto in attivo.
Ora proseguiamo con questa decrescita felice familiare.
Vi terrò informati con questo blog.

mercoledì

«non ci vado! Questo è un tuo sogno non il mio! »

Ho ormai 53 anni e vivo in un paese del nord Italia. Studi umanistici, un diploma magistrale, un attestato di programmatore tecnico e poi attestati vari nell'attesa di trovare un lavoro.
Durante la scuola e dopo il diploma ho iniziato con qualche lavoretto saltuario nel mondo agricolo prima nella lavorazione delle mele e poi come segretaria di una cooperativa agricola.
Finalmente nel 1988 una «vera e stabile assunzione». Ho vinto un concorso pubblico e ho avuto l’illustre contratto a tempo indetermina. Felicissima mi sono sentita sistemata!

Ho trascorso  ventotto lunghi anni da impiegata in una grande azienda sanitaria e nel frattempo mi sono sposata per ben due volte ed ho avuto due bellissime figlie.
Oggi mi trovo  con uno stipendio da 1300 euro al mese poichè sono riuscita ad ottenere un par-time verticale così da rimanere a casa tutti i lunedì dal lavoro.
 La mia si può definire una vita “normale”, con un lavoro “normale” e una routine “normale”, anzi in un periodo di crisi come questo sono una donna fortunata. Fino a qualche anno fa stavo abbastanza bene, ed ero tranquillamente rassegnata a lavorare fino al momento della pensione, poi ho cominciato ad essere sempre più insofferente.
Oggi, grazie a un momento di illuminazione (o di pazzia) ho deciso di cambiare vita e di dedicare tutte le mie energie per fare in modo di smettere di lavorare, per godermi alcuni anni della mia vita libera, per coltivare le mie passioni e scegliere ogni giorno come impiegare il mio tempo.
Mi sento sempre più schiava del lavoro e penso che questo lavoro mi ha dato sì uno stipendio ma mi ha tolto molti momenti importanti della mia vita che avrei voluto dedicare alla famiglia.
Così è successo che navigando su internet ho letto di storie come Francesco Narmenni e Stefania Rossini ed ho provato molta ammirazione nei loro confronti.
Loro sì ce l'hanno fatta!
Voglio lasciare il mio lavoro e per fare questo devo programmare la mia uscita dalla schiavitù fra cinque anni. Prima devo crearmi le basi per sopravvivere senza stipendio fino al giorno della pensione.
Ad un certo punto mi sono resa conto che la mia vita è solo l’insieme di azioni automatiche che faccio senza chiedermi perché, o solo perchè mi sono state ordinate dalla mia responsabile.
Ho visto troppe ingiustizie, mobbing, sotterfugi e bocconi amari mandati giù cercando di farmi una corazza per sopportare tutto, per continuare a restare qui in questo posto.
Mi sono creata delle passioni fuori dal lavoro ma il problema è sempre quello  «odio il mio lavoro e lo faccio solo per avere dei soldi  il 27 del mese» .
Oggi è stata più dura delle altre volte!
Mia figlia ieri ha partecipato alla selezione (scritta) per frequentare un corso per operatore socio sanitario (OSS). E' stata ammessa all'orale.
Questa mattina doveva fare l'orale ma mi ha detto:
 «non ci vado! Questo è un tuo sogno non il mio! Io voglio seguire i miei sogni e trovare il mio lavoro, anche se precario e mal pagato ma voglio fare un lavoro che mi appassiona.» 

Una ragazza così giovane mi ha dato una lezione di vita.
Una vita affrontata senza spirito critico, senza passione, senza entusiasmo non può essere vita, deve per forza esistere un modo di vivere diverso, fatto di consapevolezza e libertà decisionale.
Alla mia età non c'è più tempo per aspettare.
Mi sono data quindi 5 anni per cambiare vita e smettere di lavorare prima di arrivare alla pensione. La mia pensione la vedrò a 68 anni!
Ma mi vedete voi girare per l'ULSS a 67 anni? Neanche con una badante ce la potrò fare!
Ora sembra che non mi manchi nulla, penso quindi di essere stata fortunata ad aver avuto un improbabile momento di lucidità durante il quale mi è parso assolutamente chiaro quanto fosse drammatica la condizione di schiavitù mentale in cui stavo.
Ci voleva mia figlia per far emergere il bisogno di stravolgere tutto, rilegare il lavoro all’ultimo dei miei pensieri, e fare di tutto per vivere una vita libera, coltivando le mie passioni e scegliendo ogni giorno come impiegare il mio tempo.
E' arrivato il momento di iniziare!

lunedì

inizio: mancano 1815 giorni a quando mi licenzierò dal lavoro!

Ho deciso di iniziare questo conto alla rovescia.
L'ho detto a Raffaele e poi alle figlie.
Voglio smettere di lavorare.
Secondo le leggi attuali io dovrei andare in pensione a 68 anni!
Non ce la faro' mai! Questo vuol dire morire prima di arrivare al giorno del pensionamento oppure andare a lavorare con la badante ... mi spiace ma non ci sto!
Quindi, parlando con Raffaele , abbiamo concordato che smetterò di lavorare fra cinque anni cioè quando avremo finito di pagare il mutuo.
Già questo pensiero mi solleva l'anima e mi fa stare meglio.
Quest'anno faccio 53 anni e fra cinque anni avrò 58 anni.
Mi sembra un'età ragionevole per smettere di lavorare.
Se ascoltassi il mio istinto domani andrei dalla mia responsabile e le direi che da domani smetto di lavorare ma non lo posso fare.
Abbiamo un mutuo da pagare e molte spese da affrontare e poi con che vivo?
Devo mettere via un po' di soldi per affrontare 10 anni senza stipendio.
Devo fare tutti i miei calcoli e valutare bene.... ma ora mi sento di partire per raggiungere questo mio obiettivo.
Un abbraccio

giovedì

Diario di tre giorni di digiuno

Uno dei miei disturbi sanitari più fastidiosi sono i diverticoli che ogni tanto si infiammano.
Sicuramente per stress e nervosismi vari avuti durante il giorno che poi mi portano a mangiare in modo disordinato ed irritante per il mio intestino.
Per questo la mia dottoressa mi ha dato 5 giorni di malattia. Ho deciso di curarmi secondo il metodo della dottoressa Kousmine che in passato ha portato dei risultati miracolosi.
Il digiuno di tre giorni
La dottoressa Kousmine consiglia di iniziare la dieta con un digiuno di sei giorni, essendo la mia prima volta io voglio provare con tre giorni. Serve a svuotare completamente l'intestino e prepararlo a rinnovare la sua flora batterica; ed anche a stimolare l'organismo, depurandolo nello stesso tempo da intossicazioni e acidità.
PRIMO GIORNO:
Voglio tenere un diario dei miei 3 giorni di digiuno per diventare più determinata a non cambiare idea alle prime difficoltà. Ho avvisato inoltre tutti in casa che per sei giorni non farò da mangiare anche perché, ormai mi conosco e so' che con i profumi del mangiare è per me impossibile non mettere in bocca qualcosa.
Secondo la dottoressa Kousmine
Il digiuno kousminiano non è totale. La persona  può consumare:
    un bicchiere da bibita (200 cc) di succo di frutta fresco a colazione;
    altrettanta quantità di succo di verdure a mezzogiorno
    altrettanto di succo di frutta o succo di verdure alla sera
    acqua in quantità leggermente più abbondante del normale (circa 2 litri).
    Avvertenza: i succhi devono essere freschi (appena spremuti) e senza polpa. Se non si ha la centrifuga, si possono fare spremute di aranci o pompelmi per tutte le tre dosi giornaliere.
Forse sarebbe meglio fare tre giorni con acqua distillata ma è anche vero che per la mia prima volta, per ragioni psicologiche, il digiuno come consigliato dalla Kousmine può essere emozionalmente più facile.
Inoltre la dottoressa consiglia che  il digiuno sia preceduto da un paio di pasti ricchi di fibre:
meglio se a base di soli ortaggi epochi cereali integrali.
Per questo ieri sera ho mangiato una bella zuppa (apprezzata anche dagli altri familiari) ricca sia di verdure che di legumi e riso farro ed orzo.
  L'importante è  la disciplina, il non mangiare niente oltre questi tre pasti liquidi.

Già ormai da tempo ho troncato l'abitudine di "mangiucchiare,", di aprire il frigorifero più volte al giorno per "spizzicare" qualcosa.
Già da tempo evito durante il  giorno, le caramelle, i dolci, i cioccolatini, i biscotti, il caffè e cose di questo tipo. Bevo solo Thè quando voglio dare un po' di sapore all' acqua.
Oggi mi aspetta un periodo di grande tranquillità in cui neanche gli organi interni dovranno lavorare, eccezion fatta per quelli vitali.
Fame “zero assoluto”.
Sento una sensazione ormai conosciuta nel colon. Un pizzicorino nella parte parallela al diaframma.
Ho anche evacuato, che mi avevano detto poteva essere un problema ed ho quindi  eliminato in fretta scorie nocive di cui non ho bisogno.
La lingua e’ bianchiccia.
Sento allentarmisi la tensione nel collo e nel cervello come se qualcosa smettesse di “tenere duro”. Percepisco un lievissimo mal di testa, per il resto tutto nella norma. So' che tutti questi segnali non sono negativi, ma solo normali manifestazioni della trasformazione che il digiuno opera nell'organismo.


Secondo giorno:
Ieri è andata abbastanza bene.
Sono stata lontano dalla cucina per tutto il giorno ed ho cercato di fare alcuni lavori in casa scegliendo altre stanze, fare una passeggiata con il mio cagnolino, leggendo e scrivendo con il PC. Solo nel tardo pomeriggio ho fatto la lavastoviglie  ed ho fatto una frittata per mio marito e mio genero, con dei pomodori conditi con la rucola olio e sale, poichè le figlie erano andate a mangiare con il loro papà.
Giuro che non ho mangiato niente di solido!
Mi sono fatto il mio brodino e l'ho messo in una bella tazzona (circa due bicchieri).
Poi di corsa (questo vizio dell'essere sempre in ritardo non riuscirò mai a perderlo!)  in città per un culto ecumenico nella Chiesa Valdese ed una bella passeggiata per le vie del centro.
Non è stato facile! questo è vero ma ho cercato di pensare a tante altre cose, che non siano il mangiare e sono soddisfatta di me stessa.
Oggi è stata una giornata buona, con movimenti lenti ma ho pulito la camera e le scale del condominio poi mi sono fatta 2 spremute d'arancia a distanza di un'ora l'una dall'altra e nel pomeriggio sono andata dal meccanico.
Il momento peggiore è stato l'ora di cena  Elisa era al lavoro e ho chiesto ad Antonio se faceva lui da mangiare anche per Raffaele.  Loro hanno deciso pero' di ordinarsi una pizza ed io ho fatto degli spaghetti in frittata senza uovo bistecca e patate.
Il problema è stato quando è arrivata la pizza che ho sentito quel profumo buonissimo che mi chiamava invitante. Così ho deciso di andare a prendere la Elisa in anticipo e sono uscita.
Ora a conclusione della giornata dico che un po' di stanchezza la sento ed un po' di dolore alle gambe ma ho trascorso comunque una buona giornata.

terzo giorno:
Un po' di stanchezza lo sento ma comunque sono molto attiva, sono andata in posta, a comprare una tenda per la doccia e altri accessori per la casa ed al supermercato. Lì è stata una vera tentazzione! Sapevo che non bisogna andare  al supermercato con la fame ed oggi ne ho avuto la prova. Istintivamente sentivo il desiderio di riempire il carrello con tutto quello che c'era in offerta e nonostante abbia rimesso al loro posto alcuni alimenti che ragionando  so' che non mi servivano. Mancava poco che mi prendevo anche il profumo per la lavastoviglie che ho giurato a me stessa non avrei mai preso.
Il cibo che pensavo potesse rimanermi indifferente è diventato sempre più un desiderio quasi ossessivo. I profumi mi attraggono, inebriano la mia mente e scatenano la mia fantasia su come cucinarli.
 Mi chiedo se come prima volta possa bastare.
Tre  giorni senza introdurre nel mio organismo niente al di fuori di liquidi a temperatura ambiente mi hanno permesso di capire  i poteri del mio corpo che non conoscevo. Potrei tranquillamente proseguire ma non vorrei che cambiasse qualcosa da un punto di vista psicologico. Quindi questa sera sarà l'ultima sera di digiuno e domani inizia la fase di recupero… Non sarà un abbuffata ma seguirò i suggerimenti della dott.ssa Kousmine che consiglia di iniziare con una mela.
primo giorno dopo il digiuno: una mela a colazione, un'altro frutto a metà mattina, insalata di verdure miste con olio e limone a pranzo e cena
E' propio vero che ogni tanto, il corpo ha bisogno di una pausa. Non gli manca l’energia di riserva! Gli manca il tempo per fare pulizia! È sempre occupato a digerire… mangiamo troppo, e spesso gli alimenti sono ricchi di calorie vuote, ovvero povere di nutrimenti essenziali, piene di zuccheri che si bruciano in fretta e di grassi che il nostro organismo ha difficoltà a gestire, ad assimilare ecc. Risultato: ci intossichiamo! E come un’automobile a cui non si fa mai il controllo dell’olio, a cui non si cambiano mai i vari filtri, in cui, per giunta, si mette del carburante di cattiva qualità, invecchiamo male!

Questo digiuno semplice da fare me lo voglio proporre di tanto in tanto,  è come se mi proponessi una super-revisione. Solo che non devo fare nulla: sono in grado da sola di “restaurarmi”, di espellere le scorie e le tossine, di riparare i tessuti danneggiati. Perciò, basta poco per volersi bene, insomma, ogni cambio di stagione digiunare!
QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA: VIENE AGGIORNATO CON CADENZA CASUALE A SECONDA DEGLI UMORI DELL'AUTRICE. PERTANTO NON E' E NON VUOLE ESSERE UN PRODOTTO EDITORIALE, AI SENSI DELLA L. 62 DEL 07.03.2001, BENSI' UN SEMPLICE DIARIO PERSONALE E CONDIVISO DI CHIACCHERE IN LIBERTA'. Ogni persona o luogo citato nei post/racconti del diario è da considerare frutto di fantasia e se corrisponde a persone o fatti accaduti ciò è puramente casuale.