Io sono una sostenitrice,
a modo mio, di un certo stile di vita, e penso che non comprare cose inutili è un
modo per votare, per esprimere un giudizio politico, etico, morale.
Questo è il mio
modo di dire no alla corsa al consumismo compulsivo, risultato di una società
che si annoia da morire.
Questo è il mio
modo di dire basta a chi definisce se stesso una persona di valore in base al
valore di cio' che compra.
E’ il mio modo
di dire basta ad una società fatta di persone che comprano per passare il
tempo, per placare l'ansia, per soddisfare desideri indotti, per sentirsi viva
e libera.
Cerco quindi,
passo dopo passo di proseguire il cammino della ricerca di eliminare le cose inutili
da comprare. E’ ormai un anno intero, che ho l’obiettivo di acquistare il meno
possibile.
Quest’anno ho
deciso di aderire al buy nothing day, http://www.vivere-semplice.org/2012/11/23/buy-nothing-day/
E’ un giorno
dedicato al “non acquisto”. Si decide per un giorno di non acquistare prodotti
non di prima necessita, e di estendere questo giorno ad un anno intero. Un anno
di non acquisto. Niente cose inutili ma anche niente libri, film, concerti e
niente vino, ma anche niente cotton fiock.
Certo! Ti
chiederai " Ma i cotton fiock sono un lusso o una necessità?”
Ma che lusso!...
Sono una caz …zata (scusate volevo dire stupidaggine) .
Insomma, si passa dal condivisibile obiettivo
di staccarsi dalla mania ormai consolidata di concedersi il quotidiano acquisto
inutile, giusto per il gusto o l'abitudine di farlo, all'estremo opposto.
Noi ex
consumatori incalliti siamo arrivati alla necessità di mantenere fede ad un
obiettivo:
“quello di non comprare”.
Già sto
sperimentando questo nuovo stile di vita.
Sono passata da
orgogliosa programmatrice dello sciopping, a trasformarmi a tratti in una donna insicura e piena di
complessi di inferiorità (faccio tutto questo solo per risparmiare? … ci credo
veramente? ).
Si, perchè ci
sono momenti in cui la mia forza si
trasforma in insicurezza, sotto la pressa del giudizio degli altri. Il fatto è
che le persone sono talmente immerse nella convinzione di continuare ad essere consumatori
incalliti e inconsapevoli che neanche si rendono conto di essere schiavi di un
sistema che li obbliga a desiderare/comprare/consumare.
Quindi chiunque si ponga in modo critico davanti a questo assunto
viene guardato con sospetto. E' un pazzo? Un reazionario? Un tirchio? Un
poveraccio?
-
Si perchè non puo'
esserci altra ragione se non compri.
Insinua la tua più cara amica.
-
Oppure sei diventata una puritana.
Cerca di persuaderla l’altra, sempre dolce e cara amica del cuore che ti
guarda con preoccupazione!
-
Tu cara Luigia ormai sei
una di quelle che vedono nel non-acquisto i valori dell'austerità e della
frugalità tipici di un certo cristianesimo di bassa lega, e lasciamelo dire è una
cosa anche un po’ da squilibrati che si divertono a criticare il mondo in cui vivono!
-
Cosa c'è che non va
nel mondo in cui viviamo?
Mi chiedono entrambe con visibile ansia.
-
Ma si! Diciamolo pure
tra noi che ti vogliamo bene: In questo sei una rivoltosa!
-
Se nessuno comprasse
dove andremo a finire ? … lo dicono anche in televisione che l’economia gira in
questo modo!
-
Per me… sei semplicemente
una donna avara, una talmente attaccata ai soldi che dà motivazioni
intellettuali per una scelta di dubbia moralità, ma in verità la tua è spilorceria,
oppure sei semplicemente una che di soldi non ne ha quindi è inutile che ti dia pena su come spenderli…
Certamente con
delle amiche del cuore così un po’ di insicurezza ti viene!... oh no?
La speciale categoria di chi
si rifiuta di comprare l'inutile
Bene, si da il
caso che ci sia anche un'altra categoria oltre a quella descritta sopra dalle
mie care amiche che è quella di cui sento di far parte anch’io e non solo io.
Si tratta di un
gruppo di persone che si sono stancate degli eccessi del lavoro full-time
(lavoro, guadagno quindi spendo), degli stress della vita cittadina (guadagno
quindi mi posso permettermi un appartamento in centro) e che decidono di fare
un passo indietro, in molti modi diversi, ma tutti accomunati dalla ricerca di
uno stile di vita meno dispendioso, meno dipendente dalle scadenze e dai doveri
della società e quindi anche meno stressante.
Ho conosciuto
persone che hanno venduto la loro casa e sono andate a vivere in campagna.
Riprendetevi i vostri soldi!!! |
Ci hanno fatto
credere che i soldi danno la felicità e noi ci siamo cascati!!
Ora in modo più consapevole riprendiamoci la nostra libertà
… che si traduce anche in felicità del non comprare.!
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento, risponderò prima possibile. Un abbraccio