Ricordo tutta la sofferenza che ci ha raccontato quando dopo una vita dedicata al suo unico figlio questo si allontana sempre di più, per motivi di lavoro (lui dice) , e da Bologna decide di andarsene in Inghilterra.
“Sento molto forte il sentimento dell’abbandono” .
“Spesso mi chiedo se vale la pena vivere passando tutto il giorno in quel negozio maledetto… ore ed ore insignificanti che trascorrono giorno dopo giorno fino a quando viene sera… Così sera dopo sera… vivo la mia vita insignificante… trascorrendo giornate perse a vendere canottiere o mutande a signore anziane, facendo sorrisi falsi e compiendo gesti inutili e stanchi, perché è così che devo fare se voglio vendere… Questa è la mia vita inutile… e d’altronde se non fossi occupata con la merceria, che cosa farei?. Me ne starei a casa tutto il giorno a letto … stanca… stanca di non fare niente!”.
“ Da quando senti così forte questo sentimento di tristezza perche la tua vita è così insignificante?”
“Da quando Alex se ne è andato all’estero… non telefona mai … non viene mai a trovarci … niente … ormai io e suo padre non esistiamo più … Vhà! bene! Ho capito che i tuoi figli non sono tuoi ma li metti al mondo e li fai crescere ma poi loro devono fare la loro strada… ma dico io almeno una telefonata… ogni tanto… per dire – Mamma e papà sto bene ormai! Qui non mi annoio mai … e tu come stai ? – Invece niente!... ed io sento molto la sua mancanza anche perché Alex è il mio unico figlio e non è che andandosene lui io ho altri figli di cui occuparmi. Cosa faccio io adesso da sola? … Aspetto di morire? … Non mi resta altro da fare che attendere che il Signore mi porti via …”. .. e con il fazzoletto che continuava a stropicciare in mano si asciuga gli occhi lucidi di pianto ed alza la testa quasi a voler allontanare quel momento di tristezza.
Siamo tutti in silenzio ad ascoltare quelle parole così piene di significato. Parole di una mamma che mette a nudo i propri sentimenti.
“Cara Teodora” interviene Luisa,
“Anche a me è successo la stessa cosa… Pensa che io trascorrevo del tempo nella cameretta di Elena (mia figlia) per sentirmi più vicina a lei.
Anch’io ho sentito la mia vita inutile, e piangevo ed a volte ero così angosciata fino al punto da non desiderare vedere amici o andare al lavoro.
Parlare dei miei sentimenti, e ritrovare tutti quegli aspetti positivi che una maggiore libertà può offrire è stato molto importante per me. Nel frattempo, è importante continuare a frequentare gli amici, avvicinarsi al proprio partner, riscoprire interessi messi tempo prima nel cassetto perché questo è il nostro compito di madre.”
Poi Donatella chiede la parola “Ma i figli non sono tuoi, Teodora, i figli li metti al mondo ma non ti appartengono… li devi lasciar andare per la loro strada” .
“Sì, ma trascorri un’intera vita per accudirlo, poi seguirlo negli studi, e poi cercare di aiutarlo a superare quel periodo di adolescenza che è stato così complicato o addirittura tragico… ed ora dopo tutto quello che è stato… un’intera vita dedicata a lui … ora non telefona più e ci vediamo due volte all’anno … quando va bene!. .. Perché comunque Alex è fondamentalmente egoista.”
“ Ed io” riprende Luisa “ora per colmare questa solitudine cerco di sviluppare amicizie, hobby, e opportunità di dialogo e scambio di opinione come queste . Per me infatti è molto importante venire qui nel gruppo considerando anche che, mentre eravamo ancora tutti sotto lo stesso tetto, abbiamo messo da parte un po’ di denaro da spendere solo per gratificare e “coccolare” sia me che mio marito (viaggi, piccoli regali…) nel momento in cui saremmo rimasti soli. .. e così è stato. Perché immancabilmente poi succede naturalmente avendo la fortuna di arrivarci!.
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