martedì

Un'adolescente che grida "GUARDAMI!"


Caro Giovanni,
grazie per la serata di ieri sera è stata  molto bella ed interessante.
E’ proprio vero che quando si è in pochi è più emozionante e a volte escono le cose più profonde e confidenziali.
Io non ho parlato non perché non avevo niente da dire ma perché avevo troppe cose da dire!
Volevo parlare di Marika, della mia vita di coppia, dei miei sentimenti e frustrazioni ed invece non ho detto niente.
Muta guardavo inebetita gli altri e mi dicevo. “Che mal di testa! Quanti pensieri e sentimenti sono dentro di me ma soprattutto quante paure”.
Te ne sei accorto vero Giovanni ? Ti sei accorto del mio silenzi. Io però muta guardavo il soffitto e lasciavo che le ore trascorressero inesorabilmente.
Ero tra le mie paure.
Una delle paure più grosse abitavano nel mio cuore e nella mia mente e nella mia pancia ed io che cosa ho fatto?
Niente.! Sono stata raccolta tra le mie riflessioni . Perché?
Troppo difficile da dire. Soprattutto per una donna perfetta, orgogliosa ed arrivata professionalmente a certi livelli dirigenziali come sono io.
Solo ora riesco a dirti che ruzzolone ha rischiato la mia vita e quella di mia figlia Marika  ieri mattina.
Come ogni mattina mi sono alzata alle sei , ho preso i mezzi pubblici come sempre e come sempre sono andata in ufficio. Si prospettava davanti a me una quieta e noiosa giornata di lavoro in quell’ufficio solito con quelle pratiche tediose e ripetitive.
Quando alle 10 squilla il telefono. Era la scuola di Marika che chiedeva di venire a prendere la figlia perché aveva vomitato un po’ di sangue.
Prendo quindi l’autobus e mi precipito a scuola. Ti ricordi Giovanni, Marika la mia bambina? Ora è cresciuta molto sai? e si sta trasformando in una bellissima donna. Ti ricordi i suoi bellissimi occhi azzurri? Ora sono diventati ancora più luminosi e belli . Poi  a 14 anni ha già un bel seno perfetto ed un culetto grazioso che spesso dondola maliziosamente tutte le volte che passa vicino ad un ragazzo. Marika sa già di essere bella e io ho sempre pensato di passare i miei 45-50 anni ad aprire la porta ad una processione di ragazzi innamorati di lei.
Ma così non è stato.
Marika si è trovata un bel ragazzo di nome Alberto, e la processione non è neppure iniziata.
Ora, dicevo,  Marika, la mia bambina, l’ho portata di corsa al Pronto Soccorso dell’Ospedale e lì il medico mi ha tranquillizzata subito dicendo :”Non si preoccupi signora Laura, ieri sera mi ha detto che sua figlia ha preso un’aspirina per il mal di testa e probabilmente è stata proprio quella che ha provocato una piccola ulcera nel tubo digerente e che le ha fatto sputare quel muco sporco di sangue. Per essere sicuri però facciamo dei raggi per vedere che non sia qualcosa di più importante”.
“Grazie dottore!” … e già ero molto sollevata.
Un’infermiera si avvicina e molto gentilmente mi dice “Bene signora basta solo firmare qui perché dobbiamo assicurarci che la ragazza non è gravida prima di fare i raggi. Non si preoccupi è solo una formalità”.
Guardo Marika con uno sguardo investigativo “Firmo?” Ma lei a testa bassa si guardava incessantemente le scarpe come se avessero loro la facoltà di parlare e chissà cosa di interessante da dire.
“Firmo? Marika guardami negli occhi… Hai avuto dei rapporti non protetti in questo ultimo periodo?” .
Con un sussurro riuscì a dire “Sì!”
“Oh santo cielo!” . Cominciavo ad agitarmi.
“Come sì! Cosa vuol dire sì ?! Perché sì ?!”
“Non so … volevamo provare … Alberto continua a litigare con sua madre … e noi .. ormai siamo grandi! Io lo amo e voglio andare a vivere con lui… non so’ perché!”
E continuava a guardare quelle scarpe da ginnastica così sporche e scarabocchiate tipiche di una adolescente ancora bambina.
“Ma se siete entrambi minorenni!” Era la cosa più gentile e carina che ero riuscita a dire.
Parlare della paura che Marika, una bambina di 14 anni, mi rimanesse incinta di un “so tutto io!” e mi partorisse a 15 anni rovinandosi la vita. Troppo!
Mi spiace caro Giovanni ma ieri sera non ce l’ho fatta a parlare!
Un po’ di “cacarella” gli è sicuramente e giustamente venuta alla mia dolce Marika (ed io ho fatto di tutto per fargliela venire) quando seduta (o meglio agitata) sulla sedia del Pronto Soccorso aspettava il risultato del Test di gravidanza che per fortuna è risultato negativo.
“Ma non si può” dico io “ con una mamma che per precauzione ti regala i preservativi e ti invita ad usarli , non si può, senza un motivo apparente , avere dei rapporti a rischio. Oggi nel 2013 con tutto quello che si sa e con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione essere così leggeri! ”
Io mi chiedo perché? Che cosa le è passato in quella testolina per fare una cosa del genere? Perché oggi non è mancanza di informazione, non è ingenuità e non è neanche voglia di uscire di casa per avere più libertà (come poteva succedere una volta) ed allora che cosa è?
Perché una bambina di 14 anni e mezzo vuole buttare via l’età più bella fatta di divertimento e studio per “correre” verso sicuramente un sogno bellissimo ma che è giusto realizzare ad un’età più matura?
Perché non si riesce a godere del presente e si rincorre un futuro che arriverà ! Certo arriverà! Diamogli solo il tempo di arrivare!
Tutto questo mi ha fatto rimanere:
Muta.
Sconvolta.
E non so cosa rispondermi, come reagire.
Un abbraccio da Laura.
Giovanni mi ha risposto qualche giorno dopo semplicemente così:

“Cara Laura,
penso che la tua dolce bambina voglia solo dirti che è cresciuta e sta diventando donna. Forse è meglio farle capire che hai capito che lo è!
Un abbraccio da Giovanni"

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il commento, risponderò prima possibile. Un abbraccio

QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA: VIENE AGGIORNATO CON CADENZA CASUALE A SECONDA DEGLI UMORI DELL'AUTRICE. PERTANTO NON E' E NON VUOLE ESSERE UN PRODOTTO EDITORIALE, AI SENSI DELLA L. 62 DEL 07.03.2001, BENSI' UN SEMPLICE DIARIO PERSONALE E CONDIVISO DI CHIACCHERE IN LIBERTA'. Ogni persona o luogo citato nei post/racconti del diario è da considerare frutto di fantasia e se corrisponde a persone o fatti accaduti ciò è puramente casuale.